venerdì 20 novembre 2009

Considerazioni sull'occupazione

Pubblichiamo l'opinione sull'occupazione al Giordano Bruno di Daniele Severin, ex studente.


Allora ragazzi, secondo me per portare avanti una lotta che abbia un minimo di senso è necessario riflettere su quello che è successo l'anno scorso, capire gli errori che sono stati commessi e cercare di superarli. Innanzitutto, bisogna dire che quest'anno siamo molti di meno dell'anno scorso, e questo perché un sacco di gente si è disillusa e demoralizzata, perché non si è stata coinvolta in decisioni che venivano soprattutto dall'alto e perché si è fatta per lo più una protesta del NO senza reale contenuto e proposte.

L'anno scorso eravamo veramente tantissimi, centinaia di migliaia di studenti e professori che si sono opposti a questa riforma. E che cosa è stato fatto? Si sono fatte oceaniche manifestazioni, lezioni in strada, migliaia di presidi e iniziative più piccole, occupazioni pomeridiane e notturne delle scuole, tutto nel massimo della legalità. E che cosa si è ottenuto? Niente. Si è lottato intensamente per tre mesi, e poi è successo quello che succede ormai tradizionalmente ogni anno nelle mobilitazioni studentesche: dopo dicembre si ferma tutto e non si fa più nulla. Ma questo è assolutamente normale! È normale che gli studenti, dopo mesi di lotta che non ha portato a nulla, si demoralizzino. Il problema è che l'anno scorso si ha sempre giocato con le regole decise da chi volevamo combattere. A chi interessa una manifestazione, seppur oceanica, che segue un percorso rigido e stabilito e che produce un disagio limitatissimo? A chi interessa che degli studenti si fermino pomeriggio e notte a scuola se la mattina dopo riprendono ad andare a scuola?
Ok, forse la gente comune nel migliore dei casi dirà “ma che bravi ragazzi” e va benissimo, ma chi fa le leggi non è minimamente toccato dalle nostre azioni! Cosa crediamo, che Berlusconi e Tremonti rinuncino ad un taglio di spesa pubblica di MILIARDI DI EURO perché gli studenti “proprio non la vogliono”? Cos'è, stiamo cercando di commuoverli per caso? Se la risposta è si, siete degli illusi. Bisogna OBBLIGARE i politici a ritirare questa legge, e questo si fa bloccando la didattica, paralizzando il funzionamento dell'apparato scolastico e dei trasporti, bloccando strade e comunicazioni. I francesi ci insegnano: qualche anno fa, in pochi giorni di lotta dura hanno fatto ritirare un disegno di legge che rende precari i giovani lavoratori.
ATTENZIONE: io non sono un fanatico estremista che incita a picchiare i poliziotti o a distruggere vetrine o a imbrattare muri; dico soltanto che se si vuole di nuovo fare una protesta stando bene attenti a non infrangere le regole, bè, possiamo anche tornarcene tutti a casa, anzi a scuola, e rassegnarci ad avere un'istruzione sempre subordinata agli interessi economici.
Ma vorrei dirvi che se decidiamo adesso di chinare la testa, lo faremo poi per tutta la vita.

A questo punto molta gente potrebbe avanzare elle obiezioni, per esempio, qualche “moderato” potrebbe pormi il problema della “legalità”: quella stessa legalità permette di rimpatriare migliaia di persone costringendole a stare in paesi dove non vogliono e non possono vivere, che rende possibile imprigionare in strutture detentive ( CIE ) immigrati senza il permesso di soggiorno senza che abbiano commesso alcun reato, quella legalità che non ci permette di decidere come gestire le nostre vite, se non si vuole essere sottoposti ad un accanimento terapeutico (diritto all'eutanasia), che non ci permette di sposare una persona per dello stesso sesso, che non ci permette di fumare uno spinello ma permette ai parlamentari il diritto all'impunità, quella stessa legalità che permette che la scuola pubblica venga smantellata e privatizzata, quella legalità che ci priva di un bene fondamentale come l'acqua, e potrei continuare all'infinito. Il punto è che una legge non è per forza giusta e non si deve rispettare a priori. Ognuno di noi (spero!) ha una coscienza critica che supera il principio d'autorità che hanno a priori i politici: se ci fosse una legge che impone la deportazione per una razza (ops, c'è già!) dovremmo accettarla supinamente perché è pur sempre una legge o dovremmo ribellarci? Non ci si deve basare sul rispetto assoluto della legge, che come ho dimostrato è spesso ingiusta, ma su valori più alti, che vanno oltre: la dignità e il rispetto dei diritti di ogni essere umano. Da questo punto di vista è il triumvirato Berlusconi-Tremonti-Gelmini ad essere in torto, ad essere “illegale” (!), sono loro che infrangono le regole sopracitate di rispetto e dignità nei confronti di studenti e professori precari e di conseguenza noi ci ribelliamo, con ogni mezzo (sensato) a nostra disposizione! Il diritto di rivolta esiste, e ora ne sussistono le condizioni.

Qualcun altro potrebbe dirmi: “ non puoi negare agli studenti che non intendono partecipare alla protesta il diritto di seguire le lezioni”. Ok, qui mi sembra che si entri nella demenzialità ma purtroppo è un problema che mi hanno posto in molti. Cari ragazzi, non siamo noi che vogliamo togliervi il diritto di andare a scuola, ma guarda un po', proprio il contrario! Sono i politici che vogliono togliervi il diritto ad un'istruzione pubblica e gratuita, noi stiamo cercando di difenderlo e, mi dispiace, bisogna fare dei sacrifici per farlo, si, mannaggia, bisognerebbe anche essere disposti a saltare una o due settimane di scuola. Ma rifletti, cosa sono dieci giorni di scuola se paragonati a tutto il tuo percorso scolastico, se paragonati alla tua vita?? Rinunci a una o due settimane di scuola per preservare tutto il tuo futuro, per poter avere una scuola e un'università in cui non ti devi dissanguare per andarci. Poi vuoi studiare? Va benissimo, durante un'occupazione nessuno te lo impedisce! Anzi si potrebbe approfittare del momento per studiare cose che normalmente non si studiano: che ne so, filosofia orientale, musica, attualità, disegno artistico, tutto quello che si vuole! Una scuola occupata e autogestita (anche con i professori eventualmente) è una scuola più a misura di studente, che decide cosa, quanto e con chi studiare, libero finalmente da burocratizzazioni e rigidi programmi scolastici. In ogni caso, questa situazione potrebbe durare come ho già detto un paio di settimane, quindi anche didatticamente non si rimane granché indietro, considerando che TUTTA LA SCUOLA si ferma.
Se non capisci ciò, e continui ad affermare egoisticamente la tua volontà di far lezione regolare, diventi un complice della riforma, e io non intendo rinunciare ai miei diritti e al mio futuro perché tu sei un bigotto. Come la mettiamo?

10 commenti:

  1. grande dani!!! in effetti noi combattiamo involontariamente anke x loro!! ke roba! eppure c'è chi pensa solo che xdere lezioni sia una tragedia! io qst'anno ho la matura e dovrei starmene a casa a studiare..ma nn posso starmene con le mani in mano a vedere gli altri ke si sbattono anke x me! quindi nn lo faccio x xdere il mio tempo cm qlc1 si ostina a dire su facebook!!

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  2. parlando tra di noi credo ke ora che siamo in contatto con altre scuole, sia arrivato il momento di organizzare una bella manifestazione in piazza=) ma almeno li leggete i commenti??=D=D

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  3. Si si, i commenti vengono letti!

    Lorenzo

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  4. Nnt contro Daniele, sia chiaro.
    Ma avete scelto proprio un ex studente a caso...

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  5. Non abbiamo scelto Daniele. E' Daniele che di sua spontanea volontà ci ha dato questo su pensiero, e noi l'abbiamo pubblicato.

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  6. sisi... il vecchio grande amicone del vostro stalin

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  7. Caro anonimo, i tuoi interventi mi sembrano sterili. Se non hai niente da dire rispetto alla lettera di daniele non dire nulla...daniele, al di là di quanto si possa essere d'accordo o meno con quello che scrive, fa una cosa fondamentale: occupa lo spazio pubblico per dire ciò che pensa e questo è raro da vedersi in Italia ultimamente. Penso che moriremo di accondiscendenza prima o poi, ci addormenteremo con alcuni diritti svegliandoci in una dittatura.
    Riflessione personale:
    soffro lo stato attuale della mia repubblica perché, da troppo tempo, vedo persone che cercano di tornare nel medioevo a colpi di maggioranza e di DDL. Mi sento offeso dal mio stato e m'incazzo perché pochissimi sentono l'urgenza di trovare un'alternativa. E lo sdegno dura i pochi secondi di un servizio al telegiornale...e quando si discute di politica c'è sempre un altro da incolpare perché è troppo difficile ammettere che ci siamo meritati questa situazione a causa di un collettivo calo di attenzione che dura da vent'anni...

    Marco Stranisci

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  8. Bravi/e ragazzi/e!
    Non ascoltate chi vi fa una testa così sul rispetto della legalità e sulla "protesta democratica" (i risultati si sono visti l'anno scorso...)!
    Continuate così, siamo in tanti a Torino a pensarla come voi!

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  9. Grandi parole, davvero!!!
    Al Copernico stiamo cercando di metterle in pratica, anche se con calma...per la prossima settimana prevediamo un'evoluzione della nostra protesta in maniera meno "legale" o comunque meno istituzionalizzata, maniera che d'altronde è stata applicata all'inizio del movimento...per fare continuare il tutto x qualche giorno ci siamo dovuti accontentare,ma prevediamo grandi cose...^^
    TENIAMO DURO!
    Lorenzo Sirotto, Rappresentante d'Istituto del Copernico

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